Bellissimo finale risalente al 1978, per 100W/ch, a transistor, acquistato in ottimo stato e per pochissime centinaia di euro, più per curiosità audiofila che per "reale necessità".
Bellissimo il suono, che possiede tutte le caratteristiche per un ascolto (imho) completamente appagante in ogni parametro acustico (ricostruzione olografica, estensione, dinamica, timbrica, omogeneità tonale, ecc).
E' estate, ed è dura resistere al calore emanato dal mio bestione Mastersound con i giganteschi triodi 845; l'ascolto della musica costituisce anche momento ludico e di ristoro interiore, ma non deve essere un calvario!
Bene, questo finale ha saputo e sa tutt'ora farmi dimenticare con leggiadria, il velluto e la grazia delle valvole.
Ma, allora, sono trascorsi 35 anni inutilmente?
Perché taluni prodotti storici dell'alta fedeltà, ancora oggi riescono a raggiungere risultati eclatanti? Dov'è il progresso tecnologico in questo elitario settore dell'elettronica (almeno nel ristretto settore dell'amplificazione delle frequenze udibili)?
Ma chi-se-ne-frega!
Aveva ragione Bebo, in merito al vintage Mitsubishi...... in questo caso poi, il progetto appare così curato da essere addirittura ancora attuale (costruzione completamente dual-mono, notevole dimensionamento dell'alimentazione, assenza di condensatori sul percorso del segnale audio, ottima componentistica passiva, ecc).
Gran suono, eppure monta ancora tutti i componenti passivi originali (fra cui i condensatori di livello): lo ascolterò ancora per molto tempo.
Lo uso per pilotare una coppia di Wilson Benesch Actor, in alternativa alle immarcescibili Sonus Faber Minima FmII: in entrambi casi, ripeto, con risultati eccellenti.
Un cordiale saluto a tutti.
Cristiano