Sabato sono stato a trovare Pietro (peterogers), un falsaccchione malefico che dice di essere di roma mentre abita in un oscuro anfratto nei dintorni di guidonia, che per trovarlo, altro che piccione viaggiatore. Ma, superata la difficoltà della ricerca (mi sembrava tanto essere stanley che incontra linvingstone), ho passato davvero un bel pomeriggio. La stanza da musica di pietro è una specie di museoo dle vintage orientale, prodotti pioneer, sony, sanui, luxman, nakamichi, moltin i top di gamma belli grossi e pesanti. Ma Pietro, nell'impianti vero ha quasi del tutto tradito il suo amore per il sol levante e si è rivolto agli italici lidi, finale aes one, un bestione di 50 kg, costruito come cristo comanda, a pilotare una coppia di esb 7/06 che se non le conoscssi avrei pensatoo uscite oggi dall'imballo, mastodontiche ma non oppressive. Il cdp è un top di gamma pioneer ed il pre un nakamichi anch'esso ai suoi tempi al vertice dei pre della casa nipponica. ll risultato è statop davvero molto interessante, spazialità, immannza, ricchezza armonica, palcoscenico, rispota estesa, peccato solo che l'ambiente (non dedicato) non consenta di collocare al meglio tutto questo ben di dio, fortunatamente il dsr delle esb ricrea una immagine sempre valida. Le 7/06 soni un diffusore apparentemente facile, suonicchiano con tutto, ma non suonano al meglio con tutto, hanno bisogno di un ampli "pugno di ferro in guanto di velluto" che ne riesca a tirar fuori quandi serve anche la grinta. Una dimostrazione che muovendosi con inteligenza nell'usato meno conosciuto è possibile arrivare a livelli di resa assai elevata, a prezzi ancora praticabili. Mi piacerebbe risentire quell'impinato in un ambiente più adatto, ma già così lo trovo validissimo ed universale. Non vi dico quello che mo ha omaggiato Pietro, altrimenti tutti a fare la fila a casa sua
Buona musica vintage
enrico .